venerdì 20 gennaio 2023

 Si sciolgono i ghiacci. «Una brutta notizia per

la Groenlandia e per tutti noi»

 

Estratto da "Il sole 24 ore" del 20/01/23: In Groenlandia maggior caldo da mille anni
di Elena Comelli

(...) Da uno studio di ricercatori tedeschi pubblicato su Nature, emerge che le temperature recenti
sulla calotta glaciale della Groenlandia sono state le più calde degli ultimi mille anni.
Questa è una pessima notizia per le coste abitate del pianeta, perché suggerisce che si sta avviando un processo di scioglimento a lungo termine, che potrebbe alla fine portare negli Oceani una frazione della massa glaciale che ricopre l’isola danese, sufficiente per innalzare il livello dei mari di oltre 6 metri.
La spedizione, guidata dalla glaciologa Maria Hörhold dell’Alfred-Wegener-Institut, ha ricostruito le temperature della Groenlandia centro-settentrionale dal 1100 d.C. al 2011 con una serie di carotaggi, scoprendo che la temperatura media nel periodo 2001-2011 è stata la più calda registrata nel millennio, ma anche di 1,7 °C più calda rispetto alla media del periodo 1961-1990 e di 1,5 °C più calda rispetto al Ventesimo  secolo nel suo complesso.

 
(...) La calotta glaciale della Groenlandia, che si innalza fino a 3mila metri di altitudine e ha uno spessore di diversi chilometri, svolge un ruolo fondamentale a causa delle sue dimensioni e della sua capacità riflettente delle radiazioni solari. Le stazioni meteorologiche lungo i bordi della calotta hanno già constatato da anni che le sue regioni costiere si stanno riscaldando, ma la nostra comprensione degli effetti dell’emergenza climatica al centro della calotta è limitata per l’assenza di osservazioni sul lungo periodo.
(...) «Abbiamo scoperto che il decennio 2001-2011 è stato il più caldo dell’intero periodo di mille anni», ha annunciato Hörhold. E ha precisato che questo riscaldamento è stato accompagnato da un aumento dello scioglimento dei ghiacci e da un forte deflusso dell’acqua dovuto al disgelo, il che dimostra l’impatto della crisi del clima di origine AFP Acqua alta. Si sciolgono i ghiacci. «Una brutta notizia per la Groenlandia e per tutti noi», secondo la glaciologa triestina Isabella Velicogna. Il livello medio dei mari, su scala globale, è salito di oltre 20 centimetri dal 1880 ad oggi, ma quest’aumento sta accelerando e si prevede che raggiunga i 30 centimetri entro il 2050. Il rischio è che da qui ad allora la calotta glaciale della Groenlandia raggiunga il temuto punto critico, oltre al quale un collasso potrebbe avvenire in tempi rapidi, spingendo il livello dei mari molto più in alto.


giovedì 19 gennaio 2023

 Gemania; per un pugno di lignite...


Dai quotidiani del 18/01/23



mercoledì 4 gennaio 2023

 La strada è quella giusta, ma ora cambiate obiettivi

 

 Luca Mercalli - Il Fatto quotidiano, 04/01/23

Primo Levi, chimico delle vernici, ne disapprovava l’uso per imbrattare i muri. ...Ma il grande chimico tollerava l’uso della vernice per un grido d’aiuto: scrive in Lilit e altri racconti “Si possono immaginare, anzi, esistono senza dubbio, stati d’animo individuali o collettivi davanti a cui ogni giudizio sul lecito e l’illecito deve restare sospeso, ma questo vale appunto, per condizioni estreme, tempestose,
extraordinarie: allora tutte le regole vengono travolte, e non solo si scrive sui muri, ma si fanno le barricate”.
E quello dei giovani che protestano contro la mancanza di una convincente azione contro la
crisi climatica è un urlo di dolore, non una sterile esibizione come i graffiti che lordano le carrozze dei nostri treni procurando un serio deterioramento di beni pubblici e un costo sociale.
Personalmente non condivido il metodo imbratta tele o imbratta muri: azioni internazionali ideate per attirare l’attenzione sul rischio climatico non hanno sortito i risultati sperati.
La società non ha preso con empatia questi gesti contro l’arte – sia pur effettuati con materiali lavabili e con vetri di protezione – e li ha condannati. Invece che far emergere il tema dell’urgenza della transizione ecologica questi atti hanno generato avversione e antipatia, nonché l’attribuzione ai responsabili della qualifica di ecoterroristi, francamente esagerata.
Al netto del metodo poco efficace e poco condivisibile resta però l’importanza del messaggio
sotteso: la crisi climatica è drammaticamente grave e reale, incalza ogni giorno di più tra l’indifferenza generale. Non è catastrofismo ma avvertimento scientificamente robusto, avvalorato dai rapporti dell’organizzazione Meteorologica Mondiale e dagli allarmi accorati dell’ingegner Antonio Guterres, segretario Generale delle Nazioni Unite che ha bollato più volte di lentezza e inefficacia le politiche dei vari governi mondiali e ha usato parole molto dure sul futuro che ci attende, come “O azione collettiva o suicidio collettivo”. La preoccupazione e la protesta dei giovani per il clima è dunque più che giustificata, perché ne va della loro sopravvivenza....