Mattia Bertin - Jacobin Italia
...Il cambiamento climatico è un processo ormai noto, ma è in corso un
grave fraintendimento di quello che significa per il mondo e per i
territori italiani. Il cambiamento climatico oggi è raccontato,
affrontato, avversato, come una crisi. Il matematico francese René Thom
definiva crisi un inasprimento di un aspetto proprio di un sistema,
qualcosa però che non cambia il sistema stesso. Una crisi può essere
risolta con risorse aggiuntive. Il cambiamento climatico non è una
crisi, non è qualcosa che risolveremo. Abbiamo avuto tempo per
affrontarlo come crisi, dagli anni Settanta agli anni Duemila, erano
disponibili i documenti, gli studi e le tecnologie, ma si è scelto di
non farlo. Il cambiamento climatico è invece una catastrofe, ossia una
rottura insanabile di un sistema precedente, che porterà un giorno a un
nuovo sistema stabile, ma non sappiamo né tra quanto, né se quel sistema
sarà vivibile dalle società umane organizzate....
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Marmolada - 2019
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La necessità di riprogettare il territorio su vasta scala per evitare
catastrofi future però non è un processo nuovo. Non è la prima volta
che diventa necessario trasformare intere regioni per garantire
stabilità alle società umane. Un buon esempio è l’operazione di difesa
attuata da Venezia nel corso della prima modernità. A metà del
Cinquecento la Repubblica di Venezia constatò che la Laguna si stava
interrando e che in qualche secolo l’acqua sarebbe stata sostituita da
terra ferma accumulata dai fiumi. La Serenissima cominciò dunque
un’enorme opera infrastrutturale, durata secoli, per asportare i grandi
fiumi dalla Laguna, spostando Adige, Brenta, Dese, Sile, Piave e Livenza
dai propri corsi. Fu una trasformazione immensa, sia per costi, sia per
complessità, sia per interessi toccati....
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