mercoledì 21 novembre 2018

Il primo di dicembre: la giornata mondiale dell'Antartide

 

Il primo di dicembre si celebra la firma del trattato internazionale per l'Antartide che risale al 1/12/1959.

Il trattato Antartico è importante perchè definisce ciò che le persone possono e dovrebbero fare, dal momento che non esiste un governo in Antartide.

Si può scaricare un testo adatto per gli studenti.

Altre informazioni cliccando su APECS Italia.

http://www.apecsitaly.it/antarctic-day-2017/



lunedì 29 ottobre 2018

Un iceberg rettangolare in Antartide

 

Da Euronews... 


 




martedì 9 ottobre 2018

Rapporto  IPPC 2018

 

A Nasa satellite photo showing the extent of sea ice in the Arctic. The latest IPCC climate change report says unprecedented action is needed to keep global temperature rises to 1.5C. Photograph: HO/AFP/Getty Images


Gli scienziati dell'IIPC hanno concluso il loro rapporto sostenendo che ci sono solamente 12 anni per tenere ad un massimo di 1.5C l'aumento delle temperature medie del pianeta ed evitare un punto di non ritorno ambientale.

Gli autori de "UN Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)" sostengono la necessità di andare oltre gli accordi di Parigi per mantenere l'aumento delle temperature fra 1.5C e 2C.
Debra Roberts, co-chair dell'IPPC, dice: "È una linea nella sabbia e quello che dice alla nostra specie è che questo è il momento e noi ora dobbiamo agire. Questa è la più grande campana squillante dalla comunità di scientifica ed io spero che mobiliti le persone..."




















A nearly ice-free Northwest Passage in the Arctic in August 2016. Photograph: VIIRS/Suomi NPP/Nasa

venerdì 31 agosto 2018

Ghiacciai delle Alpi: l'Aletsch

 

Il grande ghiacciaio dell'Aletsch (video) è ancora, per fortuna, uno spettacolo di rara bellezza. Questo gigante misura 23 km e  si estende dalla regione della Jungfrau (4000 m) fino ai 2500 metri di altitudine della gola della Massa, sopra la valle del Rodano.

L'Aletsch è il più grande ghiacciaio delle Alpi.

Alla confluenza di due ghiacciai, le rispettive morene laterali si uniscono per formare una morena mediana. Visto che a Konkordiaplatz si uniscono tre gigantesche masse di neve, qui il grande ghiacciaio dell'Aletsch presenta due morene mediane che si delineano per tutta l'intera lunghezza del ghiaccio sotto forma di linee scure. La morena mediana destra nella direzione del flusso del ghiacciaio si chiama Kranzbergmittelmoräne, mentre la morena mediana sinistra è chiamata Trugbergmittelmoräne. 

Le tracce del cambiamento climatico
Quella grande serra che è la Terra causa anche dei problemi all'Aletsch Arena. Il riscaldamento globale ha assunto delle dimensioni preoccupanti nel grande ghiacciaio dell'Aletsch. Le osservazioni del Centro Pro Natura Aletsch hanno dimostrato che il grande ghiacciaio dell'Aletsch si ritira fino a 50 metri all'anno e che una notevole parte dei bordi della massa di neve e ghiaccio è seriamente minacciata dallo scioglimento.


 Foto e video di G. Scotto di Clemente - agosto 2018


giovedì 30 agosto 2018

Ghiacciai delle Alpi: il Rodano al Furka Pass


Agosto 2018, sono passato per il Furka Pass (Alpi svizzere), dal vicino ghiacciaio nasce il fiume Rodano, che forma il lago di Ginevra e infine il delta della Camarque, in Provenza.





Riporto le previsioni degli studi dell'Ufficio Federale svizzero relative alla possibile evoluzione del ghiacciaio in questo secolo. 


Evoluzione del ghiacciaio del Rodano nel 2010 e possibile evoluzione nel futuro: 2030, 2060, 2090:
A: superficie del ghiacciaio (barra colore rosso)
B: volume del ghiacciaio (barra colore blu)
La forma tracciata del ghiacciaio corrisponde alla situazione del 2007.

Con riferimento alla evoluzione del ghiacciaio nel periodo 1980/2009 l’ufficio federale svizzero per l’ambiente ha elaborato una previsione in cui il bacino glaciale sarà dimezzato entro il 2050 e solo il 10% sarà presente nel 2100.

Foto di G. Scotto di Clemente.



giovedì 14 giugno 2018

L'Antartide si sta sciogliendo tre volte più velocemente di un decennio fa

 

 

Il tasso di perdita di ghiaccio del continente sta accelerando, il che sta contribuendo ancora di più all'innalzamento del livello del mare

 
Ciò non accadrà ovviamente durante una notte, ma l'Antartide si sta davvero sciogliendo, e uno studio pubblicato mercoledì sulla rivista Nature mostra che lo scioglimento sta accelerando.La velocità con cui l'Antartide sta perdendo ghiaccio è triplicata dal 2007, secondo gli ultimi dati disponibili.
By The New York Times | Source: Ice Sheet Mass Balance Inter-comparison Exercise

Il continente si sta ora sciogliendo così velocemente, dicono gli scienziati, che contribuirà per un aumento di 15 centimetri all'altezza del livello del mare entro il 2100.Tra il 1992 e il 2017, l'Antartide ha versato in mare tre miliardi di tonnellate di ghiaccio.

Ciò ha portato ad un aumento dei livelli del mare di circa 0, 6 cm, che non sembra molto.
Ma il 40% di questo aumento è venuto dagli ultimi cinque anni del periodo di studio, dal 2012 al 2017.
L'Antartide non è l'unico a contribuire all'innalzamento del livello del mare. La Groenlandia ha perso circa 1 trilione di tonnellate di ghiaccio tra il 2011 e il 2014.Inoltre gli oceani si riscaldano e le loro acque si espandono e occupano più spazio, aumentando il livello del mare.
Lo scioglimento dei ghiacci e il riscaldamento delle acque, come è ormai noto, sono principalmente determinati dalle emissioni umane di gas serra.

Lo studio aiuta anche a chiarire alcune incertezze legate alle differenze regionali in Antartide.

L'Antartide occidentale e la penisola antartica, che si estende verso il Sud America, sono da tempo note per la perdita di ghiaccio.
Nell'Antartide orientale l'analisi sullo scioglimento dei ghiacci è stata confusa dal fatto che la calotta glaciale si è ingrandita in alcuni anni e ha perso la massa in altri.
L'Antartide orientale è stata a volte oggetto di attenzione dalle persone che negano le ipotesi del riscaldamento globale.

L'Antartide orientale, che costituisce i due terzi del continente, è una regione remota di una località già remota, dove i dati sono più scarsi perché ci sono meno stazioni di misurazione. I ricercatori devono estrapolare una quantità minore di dati su un'area delle dimensioni degli Stati Uniti, che può rendere l'analisi meno precisa. Per aggirare questi problemi in questo studio, più di 80 ricercatori di tutto il mondo hanno raccolto dati da una dozzina di diverse misurazioni satellitari risalenti ai primi anni '90.

I progressi nei satelliti che osservano la Terra hanno permesso ai ricercatori di comprendere meglio le regioni polari. Molti ricercatori una volta pensavano che le regioni polari aggiungessero ghiaccio man mano che il clima si riscaldava, perché le temperature più calde portano a più umidità nell'atmosfera, il che porta a più pioggia e, pensavano, più neve ai poli. L'osservazione diretta dai satelliti ha capovolto questa visione.

Le osservazioni satellitari mostrano anche cosa sta causando la perdita di ghiaccio in Antartide.


"Questo studio dimostra che stiamo effettivamente perdendo più massa lungo i bordi della calotta glaciale, dove la calotta di ghiaccio sta entrando in contatto con l'oceano, e che gli oceani riscaldati stanno sciogliendo il ghiaccio", ha detto il dottor Koppes, uno dei ricercatori. "Stanno sciogliendo il ghiaccio a velocità che superano di gran lunga qualsiasi cosa che cambierebbe nell'aria, e queste sono forze che non puoi invertire facilmente."

L'articolo originale 


Fotografie di Scotto di Clemente G (2007)


venerdì 13 aprile 2018

Cosa sta succedendo alla Corrente del Golfo?

 



La velocità della corrente del golfo sta diminuendo da almeno 160 anni, una coincidenza con l'inizio della II rivoluzione industriale e l'aumento dei gas serra?

A questa diminuzione si aggiunge in quest'ultimo periodo il deciso riscaldamento dell'area artica con il vistoso aumento delle acque dolci dovute allo scioglimento accelerato dei ghiacciai della zona artica.
L'acqua dolce è più leggera di quella salata e quindi si trova nella parte più superficiale delle acque dell'Atlantico del nord contrastando quindi l'apporto in quelle zone delle acque calde della corrente del Golfo.

Cosa potrà succedere nei prossimi decenni?



martedì 10 aprile 2018

 

Cosa succede al ghiaccio antartico quando incontra le acque dell'oceano?

 

L'immagine mostra le zone dell'Antartide in cui le rocce sotto la calotta di ghiaccio galleggiante incontrano le acque più calde dell'oceano.

Uno studio recente "offre l'evidenza chiara che un ritiro dei ghiacciai sta accadendo attraverso lo strato di ghiaccio a causa dell'oceano che scioglie la sua base", lo studio è di Hannes Konrad, un ricercatore del clima all'Università di Leeds in Inghilterra.
"Questo ritiro ha avuto un impatto enorme sui ghiacciai sulla terra, perché rilasciandoli dal letto galleggiante sul mare rimuove l'attrito, che favorisce una accelerazione e un aumento del livello globale del mare."


L'animazione mostra il meccanismo che regola l'interazione oceano - ghiacciaio.

L'articolo originale...


sabato 10 marzo 2018

L'aurora boreale

 

Le aurore sono dei fenomeni tipici delle regioni polari dove l'aria rarefatta della atmosfera superiore si illumina e risplende durante le ore notturne. Sono anche note come luci settentrionali e meridionali (o polari).

Il Sole emana la sua energia nello spazio in due modi: come radiazione della quale noi possiamo vedere la parte visibile, e come vento solare, invisibile, ma che potenzia le aurore quando reagisce con la parte superiore dell'atmosfera. 
Il vento solare è formato di particelle cariche – elettroni e ioni, in maggioranza ioni idrogeno (protoni) – ed ha proprietà variabili. La sua velocità varia da una decina di chilometri al secondo a diverse migliaia, e la sua densità solitamente varia in un intervallo di alcuni elettroni e protoni per centimetro cubo (mediamente cinque), alla distanza Terra-Sole.
Il vento solare è elettricamente carico ed è quindi sensibile al campi magnetici.
E' in conseguenza di ciò che una grossa porzione delle particelle del vento solare che passano in vicinanza del nostro pianeta vengono intrappolate dal campo magnetico Terrestre e convogliate verso uno dei poli magnetici della Terra; queste particelle così intrappolate formano ciò che è conosciuta come la fascia di Van Allen.

Per la maggior parte della sua estensione la fascia di Van Allen giace ben al di sopra della superficie terrestre (circa 45000 km all'equatore). Ai poli, invece, entra nell'atmosfera: le sue particelle cariche entrano in collisione con l'atmosfera ad un'altitudine di 80-500 km, dove l'aria è molto rarefatta (con una pressione minore di alcuni decimi di pascal).
Come ciò può causare le aurore? Durante la collisione, gli atomi presenti nell'atmosfera si ionizzano (ciò succede quando uno o più elettroni vengono espulsi) o vengono eccitati (quando la collisione fornisce energia ad un elettrone, esso balza al livello energetico superiore, ma poi ritorna al suo stato fondamentale subito dopo averlo espulso), perciò instabile.
 Per ritornare al loro stato normale, essi possono essere sottoposti ad una reazione chimica, o rilasciare l'energia assorbita sotto forma di un raggio di luce visibile, che noi chiamiamo aurora. Viste dallo spazio le aurore boreali e australi, formano un anello detto aurora ovale, contrassegnando la zona in cui la fascia di Van Allen si immerge nell'atmosfera terrestre (vedi post precedente).

Questo brano è tratto da:"Proiezione della luce vento solare: simulare le aurore a scuola"




venerdì 2 marzo 2018

Aurore boreali

 

Viaggio nelle isole Lofoten (Norvegia) a caccia di aurore boreali, febbraio 2018.

 

Foto originali di G. Scotto di Clemente.


lunedì 26 febbraio 2018



I norvegesi in Antartide


Hanssen, Amundsen incontrati a Tromso (Norvegia)....

Busto al Museo Polare
Statua di fronte a Polaria


I norvegesi al Polo Sud - museo Polare

La nave della spedizione verso il polo Sud - Museo Polare
























































Foto di G. Scotto di Clemente- febbraio 2018.


giovedì 25 gennaio 2018

Il Mare di Weddell in Antartide "merita lo stato protetto"

 


Una missione sommergibile nelle acque antartiche ha rivelato ecosistemi unici così rari che meritano una protezione speciale.

L'indagine sui fondali marini, coordinata da un gruppo di ricerca di Greenpeace, contribuirà a costruire il caso per la creazione del più grande santuario della fauna selvatica del mondo.

Coprendo 1,8 milioni di kmq, la proposta di riserva marina sarà studiata da una conferenza
delle nazioni presenti in Antartide in ottobre.

Metterebbe al bando tutta la pesca in gran parte del Mare di Weddell.

Insieme alle creature più piccole che vivono sul fondale marino, la riserva offrirebbe una protezione aggiuntiva agli animali più grandi come foche leopardo, orche, megattere e pinguini.
A capo della missione sommergibile c'è la dottoressa Susanne Lockhart, ricercatrice associata presso la California Academy of Science.

Il suo lavoro andrà a classificare le parti del fondo marino che ritiene particolarmente uniche come "ecosistemi marini vulnerabili". 

 Ha detto a BBC News ( da cui è tratto questo post: "È davvero emozionante, con un fondale marino davvero pieno di vita e di diversità. Queste forme di vita possono essere molto vulnerabili ai disturbi e sottoporrò i miei risultati alla commissione che si occupa di queste acque e speriamo che ricevino una protezione speciale".
Una delle principali minacce alla salute della vita marina antartica è l'aumento della quantità di krill che viene pescato.
Queste minuscole creature simili a gamberetti vengono utilizzate per produrre cibo per pesci per nutrire gli allevamenti.
Sono anche una ricca fonte di omega-3 utilizzati negli integratori alimentari.
Tuttavia, i crostacei sono una specie chiave che si trova alla base di una catena alimentare che supporta animali più alti tra cui balene, foche, pinguini.
Variazioni nelle poplazioni di krill possono avere effetti dannosi sulla catena alimentare.
 
L'organismo responsabile della gestione dello sfruttamento delle risorse marine in tutto il continente bianco è la Commissione per la conservazione delle risorse biologiche dell'Antartico, o CCAMLR.È composto da 24 stati membri (e dall'UE) e devono approvare all'unanimità qualsiasi proposta di riserva.
"Penso che oggi la copertura dei satelliti, per esempio, e l'uso delle moderne tecnologie siano molto importanti per garantire che nessuna attività avvenga in questi santuari...Abbiamo gli strumenti, è solo avere la volontà di usarli".
Nel loro incontro di ottobre 2016, i membri della CCAMLR hanno concordato di creare una riserva nel Mare di Ross dall'altra parte del continente.L'area riservata comprendeva circa 1,6 milioni di km quadrati.La proposta Weddell è stata formulata dalla Germania e presentata dall'UE. Ha il supporto del Regno Unito.

 


giovedì 11 gennaio 2018

La "caccia" alle meteoriti in Antartide

 


«Cerchiamo le meteoriti qui per tre motivi: sono nere e si vedono molto bene sul ghiaccio – spiega Luigi Folco, professore associato di Cosmochimica e Geologia planetaria all’Università di Pisa – il secondo è che l’Antartide è un deserto, arido e freddo, e le preserva quasi intatte anche per un milione di anni, altrove sopravvivono solo per qualche migliaio. Il terzo: solo qui ci sono le “trappole di meteoriti”».

Quando colpiscono la calotta glaciale, «Vengono inglobati dal ghiaccio che li trasporta verso l’oceano – continua Folco – quando trova un ostacolo il flusso viene spinto verso l’alto».
Sarà poi l’erosione del Sole e del vento a riportare alla luce il ghiaccio più antico, dove sono intrappolate le meteoriti. 
«Non usiamo strumenti particolari –racconta Folco – camminiamo distanziati di 20-25 metri. Sul ghiaccio siamo in grado di scorgere una meteorite piccola come una noce anche da quella distanza. Ogni giorno facciamo anche 25 chilometri a piedi senza fermarci, prima di tornare alla base». 

Intervista e immagini da "La Repubblica" de 11 gennaio 2018.