Nonostante che l’oceano meridionale rappresenti il 10% dell’oceano della terra, questa regione ospita solo l’1% della fauna ittica del mondo che è costituita da 25000 specie.
La fauna antartica è dominata da tre discendenze: Lipariti (snailfishes – “pesci soffici”), Zoarcidi (eelpouts, “pesci labbrone”), sia bentonici che di grandi profondità, e Nototenioidi.
Nototenioidi
Sono il 35% delle specie e nelle acque sotto il ghiaccio il 46% e occupano gli habitat sia del fondo che della colonna d’acqua. Questa eccezionale saturazione di biomassa da parte di un singolo gruppo è attribuibile al fatto che occupano nicchie di solito occupate da gruppi diversi nelle acque temperate. L’ambiente antartico è caratterizzato da basse temperature, alte differenze stagionali, scarsità di cibo soprattutto durante gli scuri mesi invernali.
Queste condizioni richiedono speciali adattamenti al congelamento, la necessità di accumulare riserve energetiche durante i mesi estivi, strategie di “risparmio energetico” (comportamenti di stare fermi e aspettare), metabolismo basso e cicli riproduttivi stagionali….
Due domande: quando è iniziato questo successo evolutivo e perché proprio questo gruppo?
L’isolamento dell’Antartide dagli altri continenti ha comportato un generale raffreddamento delle acque dai 16° del tardo Eocene, con fasi alterne, ma con una linea di tendenza si è arrivati ai 4-5° del tardo Miocene, per cadere bruscamente poi ai valori polari attuali (circa -2°C). L’estinzione di una intera fauna è associabile sia al precipitare delle temperature sia alla perdita degli habitat dovuti a questa ampia glaciazione. In base alla teoria dell’evoluzione gli antenati di questi pesci dovevano possedere qualche caratteristica genetica più favorevole all’adattamento e sembra che questa caratteristica sia rintracciabile nell’evoluzione dell’emoglobina di questi pesci. La loro capacità di ossigenazione è molto particolare.
Hanno solo il 10% del plasma che normalmente ha un pesce a sangue rosso, e questo adattamento è favorevole perchè riduce il liquido all'interno del corpo, in ambiente di acqua fredda che risulta più ossigenata per la sua bassa temperatura.
Comunque questi pesci sono riusciti a sintetizzare, nella loro evoluzione, alcune proteine funzionanti come antigelo.
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