Questa l’opinione degli scienziati del gruppo Andrill. I sedimenti estratti attraverso la carota collegati alle ricerche paleoclimatiche precedenti potranno dare un quadro più completo di come i ghiacci antartici hanno risposto nel passato a periodi di calore su scala globale.
La ”pietra di Rosetta”, obiettivo di Andrill, la si cerca nel medio Miocene, tra 14 e 15 milioni di anni fa, quando la Terra è stata molto più calda di oggi, per un lungo periodo.
La perforazione di quest’anno dovrebbe arrivare a 17 milioni di anni fa.
David Harwood (Università del Nebraska-Lincoln): “ Se noi possiamo identificare periodi temporali in Antartide in cui c’erano minime superfici ghiacciate e minime superfici oceaniche ghiacciate, noi potremmo guardare a quel particolare periodo di tempo per vedere come il resto del mondo ha risposto a questa situazione. Questi dati potranno fornire ulteriori evidenze o respingere quelle interpretazioni che sono state suggerite in questi anni su collegamenti tra il resto del pianeta e l’Antartide.”
(...) ” Cercheremo di avere un quadro più chiaro, un archivio degli eventi passati (glaciali e non) in modo da poter legare la storia, documentata in Antartide, con i fatti registrati nel resto del mondo e sviluppare una storia degli eventi paleoclimatici…questa potrebbe essere la Pietra di Rosetta...”
2 commenti:
In questo momento siamo in aula magna e abbiamo appena letto le cose interessanti scritte in questo blog. Grazie e buon carotaggio! la terza A della scuola "Fermi" di Reggio Emilia
Ben arrivati ragazzi e ragazze di Reggio Emilia, spero che questo lavori vi appassioni, ne vale la pena.
Soprattutto è importante capire e far capire che interessarsi dell'Antartide, che sembra così lontano da noi è invece cruciale per intuire con più precisione cosa potrà accadere nel futuro, che non è solo quello di dopodomani ma qualcosa che interesserà le generazioni molto future!!!!!
Graziano
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